Professional no limit hold’em

Cosa spiega il libro?

Copertina del libro Professional No-Limit Hold'em Vol 1

Il libro Professional No-Limit Hold’em Volume I è stato pubblicato per la prima volta nel Luglio 2007 ed è stato giudicato subito come uno dei migliori libri sul no-limit mai pubblicati. I suoi autori: Matt Flynn, Sunny Mehta ed Ed Miller sono giocatori conosciuti con una notevole esperienza sia live che online e collaborano assiduamente con siti di poker e servizi di coach online. Il libro è suddiviso in 5 sezioni. La prima si occupa delle basi e studia soprattutto:

  • Gli odds e gli outs.
  • L’importanza e il significato nel misurare la posta in gioco in rapporto all’ammontare del piatto.
  • La stima della dimensione del piatto in relazione al nostro stack.
  • Capire quando si può considerare il piatto grande e quando piccolo e perchè.

In generale si esaminano i principi fondamentali che riguardano le dimensioni e la gestione delle scommesse tenendo presente che una puntata è sempre un problema di rischio e rendimento. Probabilmente, questa è la parte meno importante del libro, in quanto queste nozioni dovrebbero già essere acquisite, ma in ogni caso questo tipo di introduzione non poteva certo mancare in un libro che aspira ad essere una guida generale per il cash game no limit.

La seconda parte, “I fondamentali”, tratta proprio di queste questioni di rischio e rendimento in modo da introdurre i concetti di “impegno con il piatto” e “controllo del piatto”. Ad esempio il controllo del piatto significa decidere in anticipo, durante una mano, le dimensioni finali del piatto che vorremmo ottenere e di conseguenza pianificare le azioni che ci porteranno a raggiungere tale importo. Gli autori spiegano anche cosa significhi l’impegno con il piatto o commitment e illustrano come evitare di porre il nostro intero stack a richio quando non si intende perseguire questa strada. Il motto principale di questo capitolo si potrebbe riassumere come: “non costruite un grosso piatto, se non volete andare in all in”. C’è anche un piccolo studio sulla rilevanza della posizione in termini di importanza fondamentale che riveste nella manipolazione del piatto.

Il terzo capitolo è intitolato “il processo REM”. REM è un acronimo inglese che sta per Range, Equity, Maximize. Range significa gamma o serie e si riferisce all’insieme delle mani che potrebbe avere il nostro avversario. Si tratta quindi di determinare, per quanto ci è possibile, che mani potrebbe avere il nostro contendente. Ovviamente, ciò è molto difficile da realizzare, ma gli autori spiegano che dopo il flop e con una certa abilità è possibile capire che tipo di mani potrebbe avere il nostro avversario. Equity è il valore della nostra mano paragonato al range delle mani avversarie. In pratica, è l’aspettativa di vittoria contro il numero di mani possibili che abbiamo assegnato ipoteticamente al nostro avversario. Solo una persona molto intelligente potrebbe eseguire a mente questi calcoli al tavolo da gioco che permettono di individuare le mani rivali, ma imparerete attraverso il libro alcune scoricatoie che vi permetteranno di determinare l’equity.

La terza fase del processo è detta Maximize, cioè massimizzare, che significa scegliere l’azione o la serie di azioni che vi permetteranno di guadagnare più soldi nel lungo periodo. Qual è l’importo ottimale di una value bet? O di un bluff? Possiamo quindi definire il REM come un processo mentale, diviso in tre fasi, che ogni giocatore di poker dovrebbe eseguire, prima di giocare la sua mano per poter massimizzare le proprie vincite.

Il quarto capitolo affronta il concetto dello SPR (Stack to Pot Ratio). Cioè il rapporto tra l’ammontare del piatto e l’ammontare degli stacks effettivi dopo il primo giro di scommesse, cioè pre-flop. Più basso è questo numero e maggiore sarà il piatto rispetto agli stacks e pertanto ci troveremo in una situazione vantaggiosa in termini di rischio/premio.

Nell’ultima parte del libro ci sono delle mani di esempio molto interessanti che spaziano tra vari scenari stimolanti, simulando il gioco che si svolge in un casinò reale. Nonostante il fatto che quest’ultimo capitolo sia breve, risulta molto interessante e piacevole da leggere.

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Conclusioni

Molti giocatori amatoriali di poker credono che il texas hold’em no limit sia un gioco dominato dall’aggressività invece che dal rigore matematico e dalla bruta razionalità, ma questo libro sconfessa questo concetto erroneo. L’autore afferma: Non è una sola decisione riguardante tutte le chip che conta di più, quanto le migliaia di piccole decisioni che i professionisti svolgono bene, mentre gli amatoriali no. Non fraintendiamo.

L’aggressività è fondamentale per avere successo nel poker alla texana no limit. Ma i vincitori più assidui sono quelli che utilizzano le loro capacità analitiche. Non sorprendetevi quindi se nel libro troverete molto materiale inerente all’ammontare degli stakes, in quanto la dimensione dello stack determina le vostre possibilità di rischio/premio. Di conseguenza, il libro riguarda principalmente gli aspetti matematici del no-limit, ma gli autori, in particolare Flynn, fanno un buon lavoro illustrando anche argomenti come la lettura della mano avversaria.

Non si tratta ovviamente di qualcosa di mistico, ma non è certo puramente razionale. Il libro è molto facile da leggere, i concetti espressi sono molto chiari e diretti, ed anche se il vostro livello di conoscenza del poker è molto basso, risulta difficile per il lettore perdere il filo del discorso. Se qualcuno fosse spaventato dai numeri sappiate che le quattro operazioni aritmetiche di base bastano per comprendere quanto enunciato nei vari capitoli.

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