Spr

Introduzione

Il principio di stack to pot ratio (quoziente tra stack e piatto) o semplicemente SPR venne coniato per la prima volta da Ed Miller nel suo libro Professional No-Limit Hold’em Volume I. Ovviamente, faremo solo una piccola introduzione e qualche osservazione sull’SPR, poichè vi conviene acquistare il libro all’interno del quale troverete circa 70 pagine dedicate a questo argomento.

Cos’è l’SPR?

E’ un coefficiente che si ottiene dividendo la dimensione degli stack effettivi per il valore del piatto al flop. Per stack effettivi si intende lo stack più basso. Ad esempio, se voi avete 250 euro e il vostro avversario 150, allora gli stack effettivi sono 150 in quanto non potrete vincere più di 150 euro contro tale giocatore.

Supponiamo di giocare ad un tavolo di cash game no limit e dopo i vari rilanci pre-flop il piatto è arrivato a 15 euro e sono rimaste due persone: voi ed un vostro avversario. Dopo le scommesse pre-flop voi avete 150 euro, mentre il vostro avversario 100. Di conseguenza, gli stack effettivi sono pari a 100 euro. Dunque, SPR = 100 : 15 = 6.7.

Ponete attenzione al fatto che nel libro Miller parla di stack effettivi al plurale, ma non bisogna sommare tutti gli stack effettivi dei giocatori, in quanto in realtà si prende sempre lo stack più piccolo e lo si divide per il piatto. Quindi, anche se giocate in 5 e tutti partecipate al piatto di 10 euro e lo stack più basso di tutti è di 20 euro, allora SPR = 20 diviso 10 = 2. L’SPR può essere considerato anche come il rapporto tra rischio : rendimento. In ogni mano del texas hold’em no limit il piatto è il premio e l’ammontare degli stackes sono il potenziale rischio. Da considerare che il concetto di SPR non si applica al turn o al river, ma solo al flop.

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Qual è l’uso del SPR?

Un SPR basso indica una situazione facile da giocare in quanto le azioni e decisioni nel post flop sono ridottissime, perchè non c’è molto spazio per effettuare delle manovre poichè il piatto è grande, mentre gli stacks effettivi sono bassi. Se il piatto, ad esempio è 5 euro e gli stacks effettivi sono 15 euro, allora il coefficiente SPR sarà pari a 3. Se abbiamo una top pair con un flop pericoloso in cui ci potrebbero essere progetti di scala o colore e al flop puntiamo e poi qualcuno ci rilancia, allora siamo in una situazione tranquilla, sia per fare call che all-in, in quanto non abbiamo paura di ulteriori scommesse al turn o al river.

Un SPR alto indica una situazione un po’ più complicata (dipendente soprattutto dalla mano che abbiamo al flop) perchè ci sono molti più soldi disponibili negli stacks da poter utlizzare sia nel flop, che al turn che al river. Se, ad esempio, il piatto ammonta a 5 euro e gli stacks effettivi sono 100 euro, allora il valore SPR è 20. Se anche qui, come nel caso precedente, abbiamo la top pair e qualcuno ci rilancia, allora siamo in una situazione pericolosa perchè sebbene potremmo avere la mano migliore, non siamo pronti a mettere a rischio gran parte del nostro stack (se non tutto) con la sola top pair.

Nei due casi sopra esposti la forza della nostra mano era sempre la stessa, ma l’esito risulta differente a causa del quoziente tra piatto e stacks effettivi.

Classificazione del SPR

  • SPR basso = 0 – 6
  • SPR medio = 7 – 16
  • SPR alto = 17+

Questa classificazione è stata individuata da Ed Miller, ma come capirete è molto approssimativa, in quanto dipende fortemente da quanto sono chiusi o aperti i vostri avversari.

Mani buone per un SPR basso

  • Overpairs
  • Top pair
  • Doppia coppia bassa

Queste infatti sono le mani con cui non vorremmo giocare un grosso piatto, in quanto più grande è il piatto e maggiori sono le chances di rimanere indietro rispetto agli altri giocatori, che evidentemente hanno effettuato puntate molto alte. Un SPR basso diminuisce il numero di decisioni che dobbiamo prendere con queste mani, il che rende tali mani molto facili da giocare e perciò redditizie nel lungo periodo.

Mani buone per un SPR medio

  • Doppia coppia Top
  • Tris
  • Ottime mani draw
  • Scala e colore

Queste, ovviamente, sono mani più forti delle precedenti e rimarranno abbastanza spesso migliori anche quando andrete all-in con un SPR tra 7 e 16.

Mani buone per un SPR alto

  • Tris
  • mani draw molto forti
  • Colori alti e scala nuts

Queste sono le mani che vi garantiscono quasi sicuramente di vincere il piatto. Se il valore SPR è alto dovrete mirare ad ottenere una mano quasi nuts, o un progetto molto vicino al nuts. L’ultima cosa che desiderereste con un SPR alto è versare soldi nel piatto, senza avere delle reali chances di vittoria.

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Come ottenere un SPR ottimale

A seconda del tipo di mano di cui disponiamo prima del flop, dovremmo avere almeno una idea approssimativa per stabilire l’SPR ottimale che ci permetta di giocare e vincere facilmente dopo il flop. Abbiamo a disposizione due azioni che ci permettono di trovarci in situazioni ottimali in termini di SPR:

  • Cercare di effettuare rilanci nel pre-flop, in modo da raggiungere l’SPR ideale.
  • Non entrare per primi nel piatto.

Conclusioni

Uno dei punti chiave che dovrete apprendere da questa spiegazione è che programmare la vostra mano dall’inizio è di fondamentale importanza per mettervi poi in situazioni vantaggiose e con decisioni facili da prendere.

Un altro punto di lettura è costituito dal fatto che le dimensioni del piatto influenzano enormemente il modo in cui giocheremo le nostre carte. Non ci sarà sempre possibile determinare l’SPR a nostro piacimento, creando piatti proprio come desideriamo, ma ciò nonostante le opportunità per controllare l’SPR arriveranno e quindi non lasciatevele sfuggire quando capiteranno. Ricordatevi sempre che il gioco dopo il flop diventa facile quando si pianificano le proprie mani sin dall’inizio e si usa effettivamente la propria conoscenza del SPR.

Come avrete capito, tutto quello fin qui spiegato è solo la punta di un iceberg. Se volete sapere tutto su questo argomento non vi resta che leggere il libro Professional No-Limit Hold’em: Volume I.

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